
Il Csi piange il suo "capitano" Francesco
L' Associazione sportiva CSI con gratitudine rende omaggio al Santo Padre, ricordando il suo impegno, le sue parole, i suoi messaggi nel corso del suo intero pontificato. Il cordoglio del presidente Bosio che annuncia il progetto giubilare “In gioco la carità”, dedicato alla memoria di Francesco.
Lunedì dell'Angelo, 21 aprile, dopo Pasqua, è morto all'età di 88 anni Papa Francesco, il pontefice tifoso, amante dello sport, “capitano” del CSI, eletto dall'Associazione sua guida spirituale, allenatore in senso figurato. Popolare nella sua semplicità e nel linguaggio, più volte nei suoi discorsi e messaggi il Santo Padre ha fatto riferimento allo sport degli amateur, indicando la sua natura amatoriale, ossia praticato per passione, non per profitto.
Papa Bergoglio ed il CSI si sono incontrati decine di volte, in alcuni casi in udienze pubbliche o private, in altri con “messaggi” che il Papa ha rivolto alla nostra Associazione e agli sportivi. Indimenticabile, per esempio, il messaggio che ha rivolto a tutto il CSI il 7 giugno del 2014 in occasione del suo settantesimo anno di vita, in una Piazza San Pietro gremitissima di bandiere e di gioia. «Cari ragazzi, che lo sport rimanga un gioco! Solo se rimane un gioco fa bene al corpo e allo spirito. E proprio perché siete sportivi, vi invito non solo a giocare, come già fate, ma c'è qualcosa di più: a mettervi in gioco nella vita come nello sport». L'invito del gesuita Francesco a tutti i dirigenti e gli allenatori ad essere anzitutto persone accoglienti, capaci di tenere aperta la porta per dare a ciascuno, soprattutto ai meno fortunati, un'opportunità per esprimersi.
Sul suo ruolo di capitano aveva poi aggiunto sempre in quella occasione: «Ho sentito prima che mi avete nominato vostro capitano: vi ringrazio. Da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa: non chiudetevi in difesa, ma a venire in attacco, a giocare insieme la nostra partita, che è quella del Vangelo». Papa Francesco in Sala Clementina l'11 maggio del 2019, in occasione del 75º anniversario della nascita del CSI, aveva salutato i dirigenti e gli operatori del CSI, richiamando gli sportivi ad una pratica da vivere tra gioco, fratellanza e gratuità. Per «lo sport per un agonismo che non faccia perdere il sorriso».

Il CSI con gioia e speranza ha applaudito il Santo Padre anche sabato 24 e domenica 25 maggio 2024 nel corso della prima Giornata Mondiale dei Bambini allo Stadio Olimpico di Roma e nella Città del Vaticano. Pace, cura dell'ambiente e fraternità i temi ricorrenti di questo happening rivolto a chi abiterà il futuro del mondo.
Il Presidente del CSI, Vittorio Bosio, esprimendo commosso il più sentito cordoglio a nome dell'Associazione, fa riferimento alla circostanza della sua morte nel giorno successivo alla Pasqua e nell'anno del Giubileo della Speranza. «Un grandissimo uomo. Siamo riconoscenti al Santo Padre per i suoi messaggi e la sua straordinaria forza evangelizzatrice. Siamo grati per il suo pontificato in cui anche a noi sportivi ci ha aiutato a crescere, a sviluppare sempre le qualità umane e ad imparare a rispettare gli altri giocando in attacco la partita del Vangelo. Lo ricorderemo per sempre. Preghiamo per Lui e intendiamo come CSI in questo anno giubilare ricordarlo non con parole, ma con gesti di carità concreta, diffusa e silenziosa».
L'imminente progetto “In Gioco la Carità” sarà lanciato nel suo nome in sua memoria. In preparazione all'80° anniversario del CSI, che l'Associazione celebrerà proprio nella ricorrenza di San Francesco il prossimo 4 ottobre 2025, ogni Comitato del CSI sarà invitato a scegliere e realizzare un gesto di carità nel proprio territorio: un gesto semplice, gratuito, autentico, ispirato allo stile del Vangelo.